Lucio Malan: “Centrodestra pronto a governare il Paese”

Lucio Malan

Lucio Malan: “Centrodestra pronto a governare il Paese”

Il senatore di Fdl, intervenuto ai microfoni di Casa Italia Radio, durante la rubrica Buongiorno Casa Italia, condotta da Giovanni Lacagnina, ribadisce l’intesa della coalizione e rispedisce al mittente le campagna denigratoria da parte del Pd nei confronti di Giorgia Meloni .


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Buongiorno al Senatore di Fratelli d’Italia Lucio Malan collegato con noi in diretta.

Buongiorno a lei e ai numerosi ascoltatori.

Questa volta la campagna elettorale volge a un bersaglio ben preciso, Giorgia Meloni. Come vede questa campagna denigratoria contro un partito che si è fatto da solo sulle ceneri del Pdl? Parlo del vostro partito, Fratelli d’Italia. Come giudica questo comportamento?

La sinistra ha sempre usato questa tecnica. Ormai credo che gli italiani se ne siano resi conto. Per la sinistra il centrodestra a guida di Berlusconi, era una una forza rispettabile però Berlusconi era inaccettabile, impresentabile e inadatto a governare. Facevano scrivere dai giornali stranieri, raccontando le cose a modo loro e così via. Adesso il bersaglio è Giorgia Meloni. Giorgia Meloni non ha conflitti di interesse, non è ricattabile, non è una cui possano essere imputate responsabilità al di fuori della politica, facendo solo questa attività, non è certo proprietaria di un impero economico e dunque la attaccano su quello che possono. Però, devo dire, sono attacchi che credo siano percepiti positivamente dagli elettori che hanno pensato o pensano di votare per Fratelli d’Italia, perché vuol dire che è quella che più dà fastidio alla sinistra, che è quella che più vuole cambiare le cose. Ora, se uno non vuole cambiare le cose, è sufficiente che voti per i partiti della sinistra. E se si vogliono dei cambiamenti, evidentemente bisogna votare per chi dà fastidio alla sinistra, in questo caso Giorgia Meloni. Perché è appunto proprio il fatto di essere al di fuori da giochi, da consorterie di qualunque tipo, non può neppure essere sospettata di questo, data la sua linearità, del suo percorso politico e personale diventa il bersaglio.

Come recepisce Giorgia Meloni questa questa situazione?

Ma io penso che è sempre un peso portare a essere bersaglio di questi attacchi, ma essendo Giorgia Meloni molto determinata e conosce bene com’è il confronto politico. Sa che fa parte del suo compito e adesso, essendo leader del primo partito nei sondaggi, capisce che queste cose si accentuano ed è pienamente attrezzata politicamente e i psicologicamente attrezzata per superare, questa situazione. E’ una combattente, lo è sempre stata, e sa come affrontare in modo freddo e determinato queste situazioni.

Veniamo un attimo all’accordo di ieri. Dopo questa riunione fiume il centrodestra ha trovato questo accordo sulla premiership e anche sulla distribuzione dei collegi, chi avrà più voti indicherà il nome del Presidente del Consiglio. La Meloni avrebbe voluto che ci fosse la scritta del nome del premier sulla scheda, perché non si è arrivati a questo secondo lei?

La questione del nome non penso che fosse in gioco perché ciascun partito mette se vuole il nome del suo leader nel simbolo, cosa che Fratelli d’Italia ha già fatto ha già fatto in passato. Non si può pensare che tutti mettano il nome di Giorgia Meloni, perché così non lo si è mai chiesto, il punto è di sapere che chi prende più voti che, sappiamo bene nei sondaggi, Fratelli d’Italia è di gran lunga il primo partito della coalizione, oltre che il primo partito del Paese, ma sappiamo anche che le elezioni si fanno perché parlino gli elettori, non perché parlino i sondaggi e dunque la cosa viene decisa dopo. L’importante è avere criteri. La decisione di ieri sera è stata del tutto normale, ma proprio per questo positiva, cioè gli stessi criteri che si sono adoperati nelle precedenti elezioni, quando il quadro politico, i rapporti di forza tra i partiti del centrodestra era diverso, però, viene usato anche questa volta. Non c’era ragione per fare diversamente. Ma siccome c’era stato qualche voce, qualche suggerimento che si cambiassero le cose, siamo contenti che non si siano cambiate. Noi giochiamo con le stesse regole con cui si è giocato in passato, quando Fratelli d’Italia aveva molti meno consensi. E pensiamo che questa sia la cosa più giusta, che non soltanto sono le regole che ci sono sempre state all’interno del centrodestra italiano, ma sono le regole che ci sono un pò dappertutto nei paesi democratici. Quando il governo è retto da una maggioranza di coalizione, chi stabilisce chi è il Presidente del Consiglio? Si prende un banchiere, si prende un tecnico? No, questo accade solo in Italia. Si prende il leader del partito più grosso, magari più grosso di poco. In Germania, quando i cristiano democratici sono stati costretti a fare una alleanza con il partito socialdemocratico perché ne l’uno ne l”altro avevano la possibilità di avere la maggioranza in Parlamento, senza discussioni, una volta che si è fatto un accordo, i cristiano democratici che avevano qualche voto in più, hanno avuto loro il capo del governo e il cancelliere, nella persona di Angela Merkel. Ma su questo criterio era era ritenuto da tutti automatico ed è giusto che sia così anche da noi. È curioso che chi fa l’europeista e ci imputa di non essere abbastanza europeisti poi si dimentica dei criteri che ci sono in tutta Europa quando si tratta del centrodestra.

La crisi economica, lo spettro della recessione e il gas. In questi giorni il governo va avanti con gli affari correnti, quale sarà il vostro apporto nelle Camere, Penso ad esempio al DL aiuti.

In tutta la legislatura in cui siamo sempre stati all’opposizione, abbiamo sempre attuato quello che abbiamo definito l’opposizione patriottica, cioè l’opposizione nell’interesse del Paese, per quando i vari governi, hanno messo in atto proposte che, a nostro parere, erano comunque positive per il Paese o per lo meno parzialmente positive, abbiamo fatto in modo di agevolarlo e ci siamo opposti a misure che ritenevamo sbagliate e abbiamo evitato anche qualunque forma che potesse somigliare anche soltanto all’ostruzionismo, anche quando delle misure erano in parte, per esempio il PNRR a noi pare che andrebbe ridiscusso perché non tiene conto delle emergenze recenti che sono emerse a seguito della guerra, con i problemi dell’inflazione, con i problemi dell’approvvigionamento energetico e così via. Tuttavia, sapendo che nell’insieme porta risorse all’Italia, non lo abbiamo mai ostacolato e abbiamo in tutte le circostanze agevolato il proseguimento delle procedure. Stessa questione per ildecreto aiuti non l’abbiamo votato, ma abbiamo. Abbiamo sempre fatto proposte e proposte per migliorarlo e non abbiamo neppure provato a far mancare il numero legale. Cosa che qualche volta, a causa del poco entusiasmo della maggioranza del governo Draghi nel sostenere il disegno di legge, o meglio il disegno di legge di conversione del decreto legge avrebbe potuto accadere. Questo poteva anche mancare il numero legale nonostante questa maggioranza schiacciante non abbiamo provato a farlo mancare perché sapevamo che, pur avendo delle gravi pecche. viene incontro alle esigenze di molti e porta delle risorse assolutamente necessarie a molti soggetti.

Letta dice Berlusconi e Salvini in mano a Fratelli d’Italia come legge questa dichiarazione del segretario del Pd?

Da campagna elettorale. Siccome partono dal presupposto che Giorgia Meloni è la brutta e cattiva da mettere nel bersaglio, accusa Berlusconi e Salvini, improvvisamente diventati un po più buoni, naturalmente quando Berlusconi era primo era brutto e cattivo, quando Salvini era prima era brutto e cattivo, di essersi sottomessi a Giorgia Meloni. In realtà non si sono sottomessi per nulla. Semplicemente hanno un patto che è esattamente quello che c’è stato l’altra volta. E cioè che se il partito guidato da Giorgia Meloni è il primo partito della coalizione, sarà Giorgia Meloni l’ndicazione per essere Presidente del Consiglio Noi non siamo interessati a dipingere Enrico Letta come un mostro, ma a contrastare semmai le sue proposte politiche e anche ciò che il Partito Democratico ha fatto in questi anni, non ci interessa dipingere Enrico Letta come brutto e cattivo e che ci si allea come un pochino brutto e cattivo, ci interessa parlare delle questioni concrete, perché il momento per l’Italia è estremamente delicato, anche a causa degli errori commessi da chi ha governato in questi anni.

La ringrazio per questo intervento, ci risentiremo i primi di settembre, quando saremo nel vivo della campagna elettorale e sarà importante anche dire ai cittadini di andare a votare.

Questo è molto importante perché, per quanto si possa essere delusi da determinati comportamenti, se non si esercita il proprio diritto, per quanto appunto uno può essere non pienamente soddisfatto da nessuna delle forze in campo, però, scegliere è importante perché altrimenti scelgono gli altri e dunque bisogna assumersi le proprie responsabilità. Buone vacanze e arrivederci a settembre.

Grazie al Senatore Lucio Malan.

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