Maria Francesca Chiappe: “Dobbiamo abituare i bambini ad accettare la sconfitta”

Nella puntata odierna di Bricks and Music, condotta da Paolo Leccese ed Emiliano Cioffarelli, su Casa Italia Radio è intervenuta Maria Francesca Chiappe, Caporedattore di “L’Unione Sarda” e scrittrice.

Maria Francesca Chiappe, giornalista di cronaca giudiziaria in Sardegna ci ha parlato del suo nuovo romanzo giallo, “Non è lei“, pubblicato da Edizioni Castelvecchi. Il romanzo racconta la storia di una magistrata trovata morta sulla spiaggia di Villasimius e le indagini che partono dal suo smartphone per scoprire chi l’abbia uccisa. Tuttavia, durante le indagini, vengono svelati aspetti della vita privata della vittima che diventano oggetto di pettegolezzo e distrazione dal vero obiettivo delle indagini, invece di concentrarsi sull’assassino. Maria Francesca Chiappe sottolinea che questa distorsione del sistema è ancora presente nel 2023 e fa parte della nostra cronaca e del nostro modo di vivere.

Maria Francesca ci ha raccontato dell’intervista alla pronipote di Soraya, la moglie ripudiata dello scià di Persia, che le ha raccontato la situazione delle donne in Iran, di come non possano andare da sole da nessuna parte senza essere accompagnate da un uomo e di come, se una donna denuncia violenze domestiche, perde tutto, compresi la casa e i figli. Inoltre, le è stato detto che esiste ancora la lapidazione delle donne e che, se una donna viene violentata e non riesce a provare la violenza, viene giustiziata.

Abbiamo parlato dell’evento “Donna, immagine e città” tenutosi a Roma a dicembre, evento di cui Casa Italia Radio è stata media partner e del significato di essere donne nel mondo del lavoro oggi, sottolineando l’importanza di lavorare insieme per tutti, uomini e donne, e l’importanza del merito.


L’INTERVISTA


Oggi parliamo con Maria Francesca Chiappe, giornalista caporedattrice de L’Unione sarda e scrittrice, benvenuta ai microfoni di Casa Italia Radio

Maria Francesca Chiappe: Buongiorno Paolo e buongiorno Emiliano, da Cagliari

Ci siamo conosciuti virtualmente durante l’evento “Donna, immagine e città” tenutosi a Roma a dicembre, evento in cui siamo stati media partner. Cosa ha rappresentato questo evento per te?

Maria Francesca Chiappe:  Per me è stata la conferma dell’attività importantissima che fa questa associazione. Sono stata coinvolta qualche anno fa dall’architetta Sonia Marino quando su Linkedin, attraverso Clubhouse, faceva delle ricostruzioni delle donne scienziate che non sono conosciute in Italia e nel mondo. E io avevo avuto l’opportunità di raccontare la storia di Eva Mameli Calvino che poi è la madre dello scrittore Calvino che è sarda, e pochi lo sanno, e sono rimasta molto impressionata dall’importanza dell’attività che fa questa associazione e da lì abbiamo fatto tante cose che hanno per protagoniste sempre le donne, più che altro in positivo. Quindi tutte le volte che posso, partecipo alle loro iniziative. Le ultime cose che stanno facendo sono delle interviste su clubhouse, sulle sportive campionesse dello sport, che hanno delle storie avvincenti perché, sia gli uomini che le donne sportivi hanno chiaramente per il loro tipo di attività sempre delle storie da raccontare. Quando poi andiamo nel campo dello sport paralimpico allora tutto questo mondo diventa veramente da esplorare perché ci sono delle esperienze che sono contagiose anche per chi le ascolta perché danno una grinta e una spinta per andare avanti davanti alle avversità e quindi quando hanno organizzato questa e in questo incontro romano per parlare ognuna della propria attività di come dare un contributo a sostenere il mondo femminile attraverso il proprio lavoro, non avendo potuto partecipare di persona perché dovevo lavorare qui a Cagliari, nel mio giornale allora ho partecipato da remoto molto volentieri.

Maria Francesca per te cosa significa essere donna oggi nel mondo del lavoro.

Maria Francesca Chiappe: Nel mondo del lavoro, oggi essere donna significa non pensare solo a se stessa, non essere egoista nel senso letterale del termine, ma bisogna guardarsi intorno e lavorare tutte insieme, per tutte. Anzi, io direi tutte e tutti insieme. Perché la questione femminile non è una questione soltanto delle donne, senza che non facciamo un lavoro tutti insieme uomini e donne non andremo mai da nessuna da nessuna parte. Io non sono tanto per le donne, con le donne, sulle donne, tutte donne sono per il merito anche se, in alcune circostanze, sto pensando per esempio alle candidature, dei partiti nella politica, se non fai quelle che non sono quote rosa perché anche questo qui è un aggettivo che hanno dato gli uomini, sono quote di genere. È accaduto in Sardegna nel Comune di Elmas che per far valere la legge sulle quote di genere avevano fatto una sindaca donna con un una Giunta con troppe donne e hanno dovuto riequilibrare da quella parte quindi, anche nel pronunciare gli aggettivi bisogna sempre usare quelle giusti. E questo è un momento storico dove le quote di genere evidentemente servono a colmare un gap poi è ovvio che debba funzionare il merito però se non mi metti nelle condizioni di partire dalla stessa linea di partenza, come si fa in una gara di 100 metri, se io parto un metro dopo è chiaro che non potrò mai competere, a meno che non sia una superwoman, quindi dobbiamo partire dalle quote di genere che servono per partire dalla stessa linea di partenza e poi ovviamente vale il merito.

Maria Francesca, ti sei occupata per tanto tempo di cronaca e in particolare di cronaca nera in Sardegna. Ora è uscito il tuo nuovo romanzo giallo che forse racchiude tanto delle storie che hai raccolto nel tuo lavoro di giornalista.

Maria Francesca Chiappe: Sì, ho fatto la cronaca giudiziaria e cronaca nera per quasi vent’anni e tutti i libri che ho scritto sono stati sempre legati a fatti di cronaca importanti accaduti in Sardegna. Ho voluto per la prima volta cimentarmi, visto che sono una grande appassionata lettrice di gialli. Volevo inserire un argomento di cui parlo sempre, cioè come vengono trattate le vittime di tutti i delitti, non soltanto le vittime di violenza sessuale ma anche le vittime di omicidi, le vittime di sequestro di persona e non solo donne ma anche uomini. Però la protagonista del giallo che si intitola “Non è lei” edizioni Castelvecchi, è una magistrata che viene trovata morta fuori stagione in spiaggia a Villasimius . Le indagini partono dal suo smartphone perché dallo smartphone di questa magistrata, come in quello di ognuno di noi c’è tutta la vita. Non c’è tutto quanto. Dall’appuntamento col medico, alle cose con la banca, le nostre chat, le foto e i video, tutti i contatti con le persone, le mail eccetera. Quindi partono giustamente le indagini da lei però come succede nella realtà, se frammenti di queste cose, queste informazioni estrapolate dal cellulare finiscono sui giornali ed ecco che sui giornali viene raccontata una persona diversa da quella che è in vita. Una persona che in vita come il caso di questa di questa magistrata uccisa, che si chiama Eleonora, in vita era una donna riservata che ha avuto un ex marito, un ex fidanzato e forse al momento del delitto aveva una storia che teneva per sé, una storia segreta che non rivelava in giro e che invece c’è un accanimento investigativo e giornalistico sulla vita privata della vittima e quindi un contatto, che viene trovato sul telefono, con un extracomunitario, diventa motivo di allusioni per non dire pettegolezzo. Oppure quando si viene a sapere che sul telefono c’era uno scambio di fotografie Hot, che è una cosa che quando accade nel mondo normale è una cosa normale in questo caso diventa un pettegolezzo proprio e si va alla ricerca di un fantomatico amante segreto. Quindi e anziché concentrarsi su chi l’ha uccisa ci si concentra sulla vita della uccisa. Questa è la distorsione del del del sistema che ancora oggi nel 2023 e fa parte della nostra della nostra cronaca del nostro modo di vivere.

Hai parlato di femminicidi ma perché l’uomo nel 2023 non è in grado di parlare?

Maria Francesca Chiappe: Io credo che sia una questione di educazione. Il bambino fin da piccolo non viene educato alla sconfitta. Questa è una mia convinzione personale molto forte, cioè nel momento in cui i bambini vengono educati ogni cosa che fanno mira al BRAVO, BENE, BIS ed un APPLAUSO.. Quindi da quando sono piccoli a quando diventano adolescenti è tutto un applauso continuo ma, la prima volta che si trovano di fronte a un no, che è quello di una ragazzina che lo lascia, non lo accetta. Questa vicenda del femminicidio e della violenza di genere, abbiamo visto nella cronaca, che è oggi presente anche negli adolescenti, quindi non è una questione soltanto degli adulti. E in un mondo in cui le donne vanno avanti in tutti i settori, anche della pubblica amministrazione, c’è l’uomo che non è abituato a perdere.

Maria Francesca accenniamo ad un tema oggi veramente d’attualità, parliamo della situazione delle donne iraniane..

Maria Francesca Chiappe: Sì, guarda, io mi sto occupando di questa cosa per il mio giornale, perché anche se siamo L’Unione Sarda, siamo un giornale aperto al mondo e quindi ci occupiamo anche di cose che avvengono all’estero. Ho intervistato la pronipote di Soraya, la moglie ripudiata dello scià di Persia che si chiama Mahsa Rahmana Noble , come la ragazza Mahsa Amini, da cui è cominciato tutto il 23 settembre con la sua arresto e la sua morte, quando era nelle mani della polizia morale che l’aveva arrestata solo perché aveva un ciuffo di capelli fuori dal velo. È stata come la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Erano pronti, erano pronti da tempo per questa rivoluzione che, nonostante la feroce repressione di questo regime, continua da mesi. E Mahsa Noble mi ha raccontato che non era una questione di velo, che le donne non possono andare da sole da nessuna parte, nemmeno in un albergo, se non sono accompagnate da un uomo. Se una donna viene violentata e non riesce a provare la violenza, viene giustiziata, soltanto per il fatto che, come se fosse stata colpa sua; se una donna subisce delle violenze domestiche da parte del marito e lei denuncia perde tutto perde la casa perde i figli; quindi non è una questionedi velo. E lei mi stava dicendo che ci sono finalmente gli uomini finalmente al fianco delle donne perché anche loro sono sono stufi di sacrificare le loro sorelle, le loro mogli e le loro madri a un regime che non non restituisce niente e quindi lei che vive in esilio in Francia e negli Stati Uniti però era in Italia perché ha scritto un libro sulla prozia che sarà tradotto in un film e lei riprese credo che cominceranno in febbraio e l’ho beccata in quel momento e lei mi ha detto che esiste ancora addirittura la lapidazione delle donne in Iran. E lei ha detto che vive da lontano, con il cuore spezzato perché rivive se stessa giovane, quando non capiva cosa stesse succedendo nel suo paese. Perché poi la sua famiglia ha fatto una fuga affrettata verso verso verso l’Europa perché erano discendenti di Soraya dello Scià e quindi dovevano andare in esilio e dice se noi torniamo , bene che ci vada andiamo in carcere o addirittura ci uccidono. Se questa rivoluzione dovesse andare a buon fine la prima cosa che farebbe sarebbe partire per l’Iran per farlo vedere i suoi figli perché dice che è un posto bellissimo e infatti questo è un augurio che le facciamo. Sentire parlare queste persone ti spezza il cuore Io mi sono messa in contatto attraverso i social con Mariano Giustino che è il corrispondente di Radio Radicale in Turchia che sta facendo da subito una grande campagna per quanto sta avvenendo nell’Iran E gli ho chiesto, siccome lui pubblica ogni giorno sui social una storia di uno di questi ragazzini che stanno combattendo e sacrifica la propria vita per il suo Paese, se potevo pubblicare queste storie. Mi ha dato l’autorizzazione e ho fatto due pagine sul mio giornale sulla gioventù che sta morendo per per l’Iran e secondo me è con queste cose che noi nel nostro piccolo anche io vivo a Cagliari, lavoro in Sardegna, però ognuno di noi se deve fare per fare quello che può come ha fatto Marisa Laurito che è un’attrice che da Napoli ha dato vita a una manifestazione che c’è stata l’altro giorno in Italia e poi c’è anche la campagna del giornale La Stampa che sta raccogliendo le firme contro la condanna a morte di quell’altra donna insomma ognuno di noi deve fare perché quello. Succede in Italia è terribile e già ci siamo dimenticate delle donne afghane alle quali adesso viene negata addirittura l’istruzione. Ognuno di noi deve fare quello che può.

Maria Francesca, io ti ringrazio per questa tua piacevole chiacchierata fatta con noi stamattina e spero di averti ancora con noi nei prossimi mesi qui su Casa Italia Radio, per raccontarci anche quello che succede in Sardegna.

Maria Francesca Chiappe: Molto, molto volentieri è stato piacevole stare con voi e ritorno.


 

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Valutazione di ECCELLENTE
In base a 24 recensioni
Ottima esperienza, Paolo ed Emiliano molto professionali e precisi!
alessandro pasqual
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La conduzione ed i contenuti sono ottimi! Complimenti continuerò a seguirvi!
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Bellissima intervista e giornalisti top
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2024-03-22
Casa Radio è una vera innovazione nel settore immobiliare, che permette di ascoltare molteplici temi, legati all’Abitare! Complimenti a tutto il team!
Federico Pagliuca
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Piacevolissima chiacchierata e notevoli gli spunti ricevuti per una piacevole ed interessante conversazione.
Fernando Caprino
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2024-02-21
Professionalità e passione garantita con persone che sanno metterti a tuo agio nel raccontarti e nell’offrire la tua esperienza e riflessioni al loro pubblico. Grazie.
Roberto “Roby'ncool” Vitali
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2024-02-19
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2024-02-19
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Stefano Sanciu
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