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(Adnkronos) – Nell'ambito delle missioni spaziali, la scoperta di vita extraterrestre è sempre stata il "sacro Graal" da cercare. Ora, Dirk Schulze-Makuch, della Technical University di Berlino, sostiene che la NASA potrebbe aver già fatto questa incredibile scoperta circa 50 anni fa, durante la storica missione Viking su Marte. E non solo, potrebbe averla accidentalmente distrutta. Schulze-Makuch ritiene che l'aggiunta di acqua al suolo marziano durante un esperimento potrebbe aver "affogato" potenziali forme di vita presenti. Questo test, noto come Viking Labeled Release experiment, mostrò inizialmente segni positivi di metabolismo, ma un'indagine correlata non trovò tracce di materiale organico. L'acqua contenente una soluzione nutritiva potrebbe essere stata troppo abbondante, causando la morte di eventuali microrganismi. Un paragone terrestre viene fornito dal deserto di Atacama, dove alcuni microbi, vivendo all'interno di rocce di sale, non necessitano di pioggia per sopravvivere. Per assurdo, un'eccessiva quantità d'acqua potrebbe annientarli. Questo ambiente desertico sulla Terra presenta sorprendenti somiglianze con il paesaggio marziano. Le sonde Viking 1 e Viking 2 atterrarono su Marte rispettivamente il 20 luglio e il 3 settembre 1976, dotate di sofisticati strumenti di ricerca. Nonostante alcuni test abbiano fornito risultati contrastanti, piccole quantità di organici clorurati furono tuttavia identificate. Schulze-Makuch, in un editoriale per BigThink, ha descritto questi risultati come "sconcertanti". In uno studio del 2007, il professore ha suggerito che la vita su Marte potrebbe contenere perossido di idrogeno nelle loro cellule, che, se esposto ad acqua, avrebbe potuto uccidere tali microrganismi. Inoltre, un altro esperimento, "Pyrolytic Release", ha dato risultati positivi. La teoria di Schulze-Makuch non è isolata. Una ricerca del 2016, realizzata da esperti dell'Arizona State University e dei National Institutes of Health, ha raggiunto conclusioni simili, suggerendo che i microrganismi su Marte potrebbero essersi adattati alle sue condizioni estreme. Nonostante le missioni Viking abbiano terminato le loro trasmissioni decenni fa, la loro eredità persiste. La possibilità che abbiano scoperto, e poi perduto, prove di vita su Marte continua a stuzzicare la mente degli appassionati di spazio e scienziati. Il dibattito sulla presenza di vita su Marte, e se l'abbiamo veramente trovata mezzo secolo fa, rimane aperto e affascinante. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Scritto da: Redazione
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